Un formaggio antico dal nome curioso
Il caciocavallo è molto più di un semplice formaggio: è un pezzo di storia, cultura e sapienza contadina. Il suo nome, tanto curioso quanto evocativo, ha origini che si perdono tra mito e realtà. Una delle leggende più popolari lo collega all’abitudine di appendere le forme a cavallo di una trave per la stagionatura, da cui deriverebbe il nome “a cavallo”. Ma c’è anche chi ipotizza un’origine più antica, collegata al mondo greco o bizantino. In ogni caso, il caciocavallo continua ad affascinare per il suo sapore deciso, la sua forma inconfondibile e la sua capacità di evocare un sapere artigiano che si tramanda da generazioni.
Tra racconti popolari e rituali antichi
Attorno al caciocavallo ruotano racconti tramandati oralmente, soprattutto nelle aree interne del Sud Italia. Si dice, ad esempio, che un tempo venisse utilizzato come dono propiziatorio durante le nascite, i matrimoni o i raccolti abbondanti. In alcuni paesi dell’Irpinia, era consuetudine appendere le forme di caciocavallo all’esterno delle case come segno di prosperità e accoglienza. Aneddoti che dimostrano come il caciocavallo sia da sempre molto più che un semplice alimento.
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Il caciocavallo nella cultura e nell’arte
Il caciocavallo ha lasciato un’impronta anche nella cultura popolare e nell’arte. Non è raro trovarlo citato nei racconti della tradizione orale, nelle poesie dialettali o persino in alcune opere pittoriche che ritraggono scene di vita contadina. In molte sagre e fiere, il caciocavallo diventa protagonista di gare culinarie e laboratori didattici che insegnano a modellare e stagionare questo straordinario formaggio. La sua simbologia, legata al lavoro, alla terra e all’identità territoriale, è tuttora fortissima. Non è solo un ingrediente da cucina, ma un vero e proprio patrimonio da valorizzare.